Politicamente trasversali, decisi, preparati e sempre più numerosi, i movimenti Anti Vessazioni scenderanno in piazza il 16 Giugno a Roma.
Alcuni responsabili ci spiegano «una cosa sono le finalità delle imposizioni, su cui non ci pronunciamo ma altra cosa sono le modalità delle VESSAZIONI di Equitalia, perno delle nostre contestazioni. Ognuno su questo punto specifico condivide un “comune sentire”: la loro fondamentale INIQUITA’. E’ ormai evidente a tutti che il perpetrare delle vessazioni, spacciandole addirittura per cosa EQUA per l’ITALIA, è un ingannevole abominio. Equitalia (e le sue molte S.p.A. consociate) hanno pertanto ormai finito di abusare della credulità popolare sui suoi “scopi etici”, palesando tutte le contraddizioni tra modalità e finalità di questo “sistema”. “Le riscossioni” hanno già una parte cospicua di sanzione, spesso raddoppia l’importo impositivo originario addebitabile. Non solo il 10 , il 20 o il 30 , ma anche il 100 % in più ! E ancor prima di “passare” a Equitalia in quel 100% in più, vi sono risorse gigantesche, di cui per il buon funzionamento (oggi quasi immediato) dell’esazione, statale o regionale, abbisogna di una parte minima per finanziarsi congruamente, compresa la “premialità” dei suoi funzionari..
Con Equitalia invece, la somma dell’importo più la sanzione sono solo l’inizio di un meccanismo di addebiti “sanzionatori” (di fatto moltiplicatori) che, per formule IPERtecnicistiche (quindi volutamente indecifrabili) che eludono tutte le norme sull’usura (opportunamente “derogate”), originano addebiti IMMENSI. A quel punto inevitabilmente si sfocia verso l’automatica svendita all’asta dell’enorme patrimonio abitativo e lavorativo. Espropriazioni inutili, addirittura controproducenti per il raggiungimento dell’obbiettivo primario. Chi non può far fronte alle vessazioni di pretese ingigantite ad arte, è perché è in difficoltà e spesso l’immobile è già ipotecato dalla banca, per cui i ricavi ottenuti dalle svendite all’asta, vanno alla banca. Allo Stato, forse, le briciole. Così la parte residua del debito, rimane comunque in capo ai malcapitati che si trovano senza immobili e tanti debiti. E il debito ri-aumenterà fino a costringerne i figli a rinunciare all’eredità, a beneficio degli stessi strozzini che li hanno rovinati. Un sistema devastante che deve finire.»
Banche, altro argomento non meno bollente. Sotto la lente di ingrandimento sono le speculazioni finanziarie sui debiliti che hanno fruttato fortune immense senza aver investito nulla nell’economia ma indubbiamente causa primaria della crisi economica che stiamo vivendo. Una crisi che ha prodotto 100 milioni di disoccupati in più al mondo, e in Italia con i derivati fasulli sono state eluse tasse per centinaia di miliardi di euro. Nonostante la provata responsabilità delle banche ancora in galere non è finito nessuno e i cittadini vittime di questo sistema, “cornuti e mazziati” vengono ancora spremuti per far fronte al debito pubblico che sta esplodendo. Non basta. Ora con il Decreto Sviluppo si mettono pure al sicuro i banchieri. Non solo aumenta il tasso soglia utile alla determinazione dell’usura ma cambiano i meccanismi di calcolo previsti nella legge 108/96. Un bel regalo ai banchieri a cui dobbiamo “baciare le mani” per aver saputo sapientemente gestire la crisi.
Chi si sente vessato e chi vuole un Paese più giusto potrà partecipare alla manifestazione il 16 Giugno alle ore 15 - piazza della Repubblica – Roma.