VIVAIO, VENTI RINVII A GIUDIZIO

Venerdì 03 Aprile 2009 09:02
Venti a giudizio, cinque prosciolti e tre abbreviati. E’ in estrema sintesi l’esito dell’udienza preliminare sull’operazione antimafia Vivaio, l’inchiesta che ha permesso di portare alla luce gli interessi della malavita barcellonese sul business della gestione dei rifiuti. Il Giudice Giovanni De Marco ha formulato le decisioni poco dopo le 21 e 30 di ieri, dopo un’intera giornata di udienza culminata nella lunga requisitoria del sostituto della Dda Giuseppe Verzera e del collega della Procura di Barcellona Francesco Massara.

Al centro dell’indagine quello che gli inquirenti ritengono il boss emergente Tindaro Calabrese, considerato l’uomo che ha creato la scissione nel gruppo dei “Mazzarroti”, il suo socio Carmelo Salvatore Trifirò e un terzo alleato, Enrico Fumia. Il gup De Marco ha deciso venti rinvii a giudizio tra tutti i principali imputati, cinque proscioglimenti totali e alcuni parziali. Si sono poi registrati il patteggiamento della pena per Vincenzo Munafò (2 anni e 8 mesi più 600 euro di multa), la restituzione degli atti al pm per Roberto Ravidà (difetto di notifica), e tre richieste di rito abbreviato (Enzo Marti, Salvatore Campisi e Enrico Fumia, si terranno il 23 aprile sempre davanti al gup De Marco).
Sono stati rinviati a giudizio per l’udienza fissata il 20 luglio prossimo davanti alla Corte d’assise Carmelo Bisognano, Bartolo Bottaro, Tindaro Calabrese, Antonino Calcagno, Agostino Campisi, Salvatore Campanino, Alfio Giuseppe Castro, Maria Luisa Coppolino, Salvatore Fumia, Aurelio Giamboi, Cristian Giamboi, Sebastiano Giambò, Giacomo Lucia, Aldo Nicola Munafò, Michele Rotella, Stefano Rottino, Thomas Sciotto, Nunziato Siracusa, Salvatore Carmelo Trifirò, Giuseppe Triolo. Sono stati prosciolti da ogni accusa con la formula «per non avere commesso il fatto» l’imprenditore Santi Bonanno, Zamir Dajcaj, Massimo Manna, Roberto Martorana e Innocenzio Sinatra. Proscioglimenti parziali hanno registrato Michele Rotella, Stefano Rottino e Giacomo Lucia.
L’inchiesta “Vivaio”, condotta dai carabinieri del Ros, oltre a certificare gli interessi mafiosi nelle due discariche ha avuto al centro le imposizioni della “famiglia” barcellonese nei subappalti e nelle forniture dei materiali delle società controllate e le speculazioni sulle aree che servivano per ampliare i siti di smaltimento dei rifiuti.

Fonte:http://www.amnotizie.it/notizie/vetrina/1283-operazione-vivaio.html