La rivolta di Masaniello

La rivolta di Masaniello

Nella prima metà del ‘600 Napoli era precipitata in una gravissima crisi socio-economica, aggravata dall’assoggettamento alla corona di Spagna che, combattendo guerre sempre più dispendiose, esigeva da Napoli esosi balzelli. Nel 1646 il viceré spagnolo Rodrigo Ponce de Leòn, duca d'Arcos aveva ulteriormente aumentato il carico di tasse applicate, sicché l’anno successivo bastò l’aumento del prezzo della frutta fresca, perché il 7 luglio del 1647 la rivolta scoppiasse in tutta la sua violenza al grido di “Viva il re di Spagna, mora il malgoverno”. Il motto dimostra la gran confusione regnante nel popolo, per il quale il re impersonava ancora la giustizia e i ricchi l'arbitrio. Non fu una rivolta antispagnola, come vorrebbe la storiografia italiana dell'Ottocento, impregnata di retorica nazionalistica, ma un’insurrezione scaturita dalle miserevoli condizioni in cui versava il popolo.