(AGI) - Messina, 25 mar. - C'e' una nuova inchiesta sull'omicidio del giornalista Beppe Alfano ucciso a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, l'8 gennaio '93 con una calibro 22. A comunicarlo, con una nota scritta al presidente dlla Corte d'Assise d'Appello che sta celebrando il maxiprocesso "Mare Nostrum" con la mafia tirrenica, il procuratore Guido Lo Forte. "Presso questa Procura e' attualmente pendente nella fase delle indagini preliminari un procedimento penale a carico di ignoti", scrive Lo Forte. Il fascicolo e' stato aperto dal sostituto della Dda Rosa Raffa e scaturisce da un "memoriale" del sostituto procuratore di Barcellona, Olindo Canali, nel quale il magistrato che ha istruito le prime due inchieste sul delitto avanza dubbi sulla responsabilita' del boss della famiglia dei "barcellonesi", Giuseppe Gullotti, condannato a 30 anni ormai con sentenza defintiva insieme all'esecutore materiale Antonino Merlino per quel delitto ed imputato nel maxiprocesso.
Il procuratore Lo Forte informa inoltre la Corte - che nei giorni scorsi non aveva voluto aacquisire la missiva portata in aula dai legali del boss perche' in forma anonima (solo dopo Canali se ne sarebbe attribuita la paternita') - che "e' stata acquisita la copia del memoriale riconducibile al Dr. Canali, nonche' escussi quali persone informate sui fatti lo stesso Dr.
Canali, l'appuntato dei carabinieri Campagna Piero ed il Maresciallo Zingales Sebastiano". Canali ed i due militari avreebbero gestito, nell'inciesta che ha portato aalla condanna di Gullotti e Merlino, il collaboratore di giustizia Maurizio Bonaceto, un tossicodipendente testimone oculare dell'uccisione del giornalista.
Fonte:http://www.agi.it/palermo/notizie/200903251942-cro-rt11329-art.html